6 cose da sapere in materia di assistenza domiciliare
Quando è necessario selezionare una figura professionale in grado di offrire assistenza a persone anziane o ammalate ci troviamo di fronte a scelte delicate e spesso disagevoli. Quali competenze dovranno avere le figure più idonee a prendersi cura dei vostri cari?
Quali incarichi possono rivestire? Quali sono gli attestati di qualifica del candidato ideale?
Questo articolo vi aiuterà a capire la differenza tra due alternative nel variegato mondo delle professioni qualificate nei servizi sanitari: OSS e OSA.

#1. DEFINIZIONI DELLA PROFESSIONE OSS E OSA
L’Operatore Socio Assistenziale o OSA è una figura professionale molto importante nel campo dell’assistenza domiciliare, con competenze di tipo sociale, istituzionale e relazionale. Si occupa di una variegata tipologia di pazienti: un OSA, infatti, può assistere anziani non più autosufficienti o persone con disabilità di natura fisica, psichica o sociale, oppure rivolgere le sue cure a bambini che hanno bisogno di sostegno durante la loro crescita, o ancora badare a soggetti in fase di recupero post-operatorio.
L’Operatore Socio Sanitario o OSS è colui o colei che è rivolto direttamente al benessere fisico dell’anziano o del diversamente abile, promuovendo una progressiva autonomia. I suoi compiti si collocano in una ‘zona intermedia’ tra l’assistenza sociale e quella infermieristica, ed è per questo che ha un raggio d’intervento più ampio dell’OSA, operando soprattutto in ambito pubblico e nelle strutture ospedaliere, dove collabora in supporto al personale medico e sanitario.
#2. COSA FA L’OSA?
L’Operatore Socio Assistenziale non svolge una professione sanitaria, ma sociale: i suoi compiti hanno a che fare con la routine quotidiana (igiene, alimentazione, pulizie domestiche, assistenza giornaliera, accompagnamento per visite mediche…) e non prevedono la somministrazione di farmaci e/o terapie.
#3. COSA FA L’OSS?
L’Operatore Socio Sanitario o OSS contribuisce al benessere fisico, psichico e sociale delle persone di ogni età, collabora e affianca il personale medico strutturato e può occuparsi anche del coordinamento dei servizi erogati alla persona.
#4. COME SI DIVENTA OSA?
Per svolgere la professione di OSA è necessario conseguire un attestato di qualifica al termine di un corso OSA della durata di 700 ore. Chi vuole candidarsi a frequentare un corso professionalizzante per Operatore Socio Assistenziale deve aver compiuto 18 anni e completato la scuola media inferiore. La durata del corso viene ripartita in lezioni teoriche, stage e tirocinio guidato.
Al termine del corso, l’Operatore Socio Assistenziale saprà riconoscere le soluzioni più idonee in risposta ai bisogni della persona assistita, potrà aiutare i suoi familiari nello svolgere pulizie quotidiane, attività di igiene personale, promuovendo, dove possibile, il progressivo recupero dell’indipendenza e la sua reintegrazione sociale.
Riassumendo, l’Operatore Socio Assistenziale ha carattere di assistenza personale, ma con una particolare attenzione all’aspetto della promozione socio-relazionale.
#5. COME SI DIVENTA OSS?
L’Operatore Socio Sanitario o OSS è un professionista che ha seguito un percorso formativo più strutturato e completo, la cui durata varia a seconda di diversi assetti legislativi regionali. Il candidato ideale è in genere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado e di qualifica ASA – Ausiliario Socio Assistenziale o OTA – Operatore Tecnico dell’Assistenza. A differenza dell’OSA, essendo una figura di carattere maggiormente infermieristico, può sostenere i concorsi pubblici per concorrere all’assistenza di personale ospedaliero infermieristico.
#6. PER RIASSUMERE
Le qualifiche OSA-OSS consentono di poter esercitare un’assistenza agli anziani, ai disabili, ai bambini, ai malati, alle persone che necessitano di cure riabilitative.
La figura dell’Operatore Socio Assistenziale non è di carattere infermieristico, sebbene possa accudire l’assistito anche per le necessità base fisiologiche (igiene, alimentazione, deambulazione e/o postura, etc.). Le sue competenze sono da considerare più parte socio-relazionale, date le alte connessioni con il tessuto ed i servizi sociali.
L’Operatore Socio Sanitario ha carattere maggiormente infermieristico, può concorrere a concorsi pubblici per lavorare come assistente a personale infermieristico nelle strutture ospedaliere e deve sostenere percorso formativo più strutturato.
Nella scelta di un professionista alle cui cure affidare un paziente non del tutto autosufficiente, è giusto quale delle due qualifiche la persona che si candida al ruolo: che a sua volta ha il dovere di mostrare sempre il proprio attestato di qualifica. In ogni caso, affidarsi a degli specialisti è il modo migliore per diminuire i tempi di assunzione, ottenere un servizio affidabile e avvalersi di collaboratori trasparenti e preparati.